Facendomi portavoce di tutta la famiglia, desidero parlare brevemente di Mauro, mio figlio, nel tentativo di farlo conoscere a chi non ne ha avuto la possibilità.
Nato a Roma il 24 Gennaio del 1987, cresciuto a Monte S. Maria , un piccolo paese sabino della provincia di Rieti, Mauro ci ha lasciato, suo malgrado, il 15 maggio del 2015. Per me è come se fosse uscito lasciando la luce accesa…..”; luce che desidero mantenere accesa anche con questa Associazione a lui intitolata.
Negli ultimi cinque anni Mauro ha combattuto la sua malattia, il Sarcoma di Ewing, presso l’Ospedale Regina Elena Di Roma, sottoponendosi a tutte le cure che gli sono state proposte, senza ripensamenti, affidandosi completamente al Prof. Roberto Biagini, che lo ha operato al braccio sinistro, e alla Dott.ssa Virginia Ferraresi che lo ha seguito per le chemioterapie e che erano diventati per lui, oltre che un punto di riferimento, consiglieri e confidenti . Con loro e con tutti gli altri, medici, infermieri ed operatori, Mauro ha instaurato una profonda amicizia e per tutti loro nutriva una grandissima stima e gratitudine.
Non potrò mai ringraziare abbastanza tutti loro per la gentilezza, la cortesia, la professionalità , ma anche l’affetto, la pazienza e la comprensione che hanno mostrato nei confronti di Mauro e di tutti noi . E con loro voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini sostenendoci con parole e fatti.
Il sorriso non è mai mancato sulle labbra di Mauro, come la determinazione a non arrendersi, a non darsi per vinto e a combattere sempre. Per questo, anche se il male ha vinto contro la sua speranza, contro il suo coraggio, contro la resistenza compatta della sua famiglia, tale vittoria è vanificata dal ricordo degli slanci e dell’entusiasmo che Mauro ha avuto per la vita, dentro la quale si è tuffato ogni attimo, ogni ora, ogni giorno…
Per questo sono fiera di lui, un ragazzo di cui non si può dimenticare la grande generosità, l’ attaccamento al lavoro, la laboriosità, il profondo senso di responsabilità e, in ultimo, ma non per ultima, la completa disponibilità verso gli altri.
Ha vissuto intensamente Mauro, coltivando molti interessi ed altrettante passioni. La prima, che lo ha coinvolto completamente, si chiama Jessica, sua moglie. Si erano conosciuti a scuola. Quando si sono incontrati nuovamente, dopo qualche anno, è nato l’Amore. Un giorno mi parlò di lei ed io gli chiesi se fosse felice; mi rispose di essere al settimo cielo, e si vedeva. Si sono sposati il 26 Maggio del 2012. Hanno condiviso i periodi bui e quelli meno bui, sono sempre stati insieme e uniti.
La sua seconda passione era il lavoro al quale si è dedicato con entusiasmo e dedizione, durante gli innumerevoli viaggi in ospedale, mentre faceva la chemio e di notte, compilando gli “F24”, predisponendo rateizzazioni, “lavorando” le numerose mail indirizzate all’ufficio o, semplicemente, aggiornandosi sulla normativa.
Altra grande passione è stata la birra, quella artigianale prodotta in Italia e all’estero. Ne aveva una grande conoscenza e, se avesse avuto il tempo, avrebbe continuato ad inventare e produrre birre fatte in casa con il suo piccolo impianto, sperimentando ricette personalizzate, da degustare con parenti, amici e non solo.
Nel tempo libero, amava giocare con l’ X-Box, andare al poligono per fare due tiri con la pistola, passeggiare con il QUAD, ascoltare la musica, cantare e ballare, guardare film, divertirsi con gli amici e stare in famiglia, giocando a carte o assemblando puzzle 3D. Apprezzava la buona cucina, soprattutto se poteva condividerla.
Desidero concludere con le parole con cui lo hanno salutato proprio i suoi amici: “ Al di là dell’insopportabile dolore per la tua morte, non si può non riconoscere il valore che la tua vita ha avuto per tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di farne parte.”